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Dedicato all’unione, non alla divisione

Onlus
 

In questi giorni siamo molto emozionati e sempre di corsa: la preparazione della presentazione dell’Associazione Stefano Cucchi Onlus, prevista alla Città dell’Altra Economia di Roma a partire dalle 18.30 di sabato prossimo, è una bella sfida. Stiamo tentando di lavorare al meglio per realizzare un appuntamento significativo, ricco di contenuti e di riflessioni, di confronto ma anche di bellezza, grazie ai tanti artisti che stanno accettando di essere con noi in questa avventura.

Nel frattempo, però, o forse proprio in connessione con il nostro esordio ufficiale in qualità di associazione, sentiamo di voler raccontare alcune caratteristiche che guideranno il nostro agire e le nostre iniziative. Vogliamo prendere posizione rispetto ad alcuni avvenimenti e a certe polemiche che in questi giorni stanno animando l’agenda politica della sicurezza e degli interni. Perché riguarda l’operato che verrà della nostra associazione e perché pensiamo che riguardi tutti i cittadini.

Veniamo da storie completamente diverse. Gli incontri che hanno visto la nascita di questo progetto sono stati tanto spontanei quanto, in qualche caso, casuali. Nel nostro statuto trovate quello in cui crediamo: le ragioni in nome delle quali vogliamo unire, non dividere.

Sette anni dopo la morte di Stefano e ora, dopo la chiusura delle indagini bis nei confronti dei carabinieri che lo hanno arrestato, la famiglia Cucchi aspetta ancora, insieme all’intero Paese, di conoscere i responsabili della sua morte e di avere giustizia. La storia di Stefano è diventata il simbolo di tante storie ordinarie. È diventata il simbolo di una battaglia per i diritti umani, senza se e senza ma. Perché è solo con la tutela dei diritti umani che possiamo definirci civili. E tanti vogliono un paese civile. L’Associazione Stefano Cucchi Onlus nasce dall’esperienza di questi sette anni, che ci hanno insegnato che troppo spesso i temi che riguardano il rispetto dei diritti fondamentali dell’essere umano vengono posti all’ultimo gradino delle priorità della nostra società.

La onlus intende impegnarsi sul fronte dei diritti umani in Italia, per l’approvazione di una legge contro la tortura che il nostro paese attende da anni, per avviare una serie di iniziative sui temi degli abusi delle forze dell’ordine e dei relativi processi, dei diritti nelle carceri e in generale della tutela delle fasce più deboli della società.

Vogliamo dire con fermezza e anche con orgoglio che ognuno di questi temi è di fondamentale importanza per tutti: comuni cittadini, giornalisti, attivisti, appartenenti alle forze dell’ordine, istituzioni. E vogliamo parlare con ognuno di questi interlocutori per realizzare questi obiettivi. O quantomeno per lottare fino all’ultimo per ognuno di loro.

L’Italia attende da decenni l’introduzione del reato di tortura. Ma non si riesce ad approvare una legge. Davvero chi fa il proprio lavoro con onestà e dedizione può temerla? Davvero non possiamo aggiungere un tassello di civiltà a questo paese perché si teme che le forze dell’ordine ne escano penalizzate? Noi crediamo che non possano che uscirne rafforzate. Crediamo che la stragrande maggioranza degli appartenenti a polizia e Carabinieri agisca in maniera ineccepibile. A loro noi cittadini affidiamo la nostra sicurezza, in loro vogliamo poter credere. E loro stessi non possono che voler lavorare al meglio, nell’esercizio di un’attività dalla primaria importanza. Hanno una responsabilità enorme, e noi non possiamo che essere grati: vogliamo avviare un dialogo che migliori tutto questo per tutte le parti in causa.

Ci scontreremo, certo. Verremo (veniamo, spesso) attaccati, ma continueremo a credere che il dialogo è alla base di tutto. Vogliamo dialogare con tutti i soggetti coinvolti in questi meccanismi. E, perché no, anche con tutte le forze politiche. Anche se spesso è difficile leggere e ascoltare alcune parole. Ma non demordiamo.

E continuiamo a credere nella giustizia. Vorremmo che la battaglia di verità e giustizia per Stefano Cucchi si trasformasse in una battaglia per la giustizia in Italia e per la difesa dei diritti di tutti, soprattutto dei soggetti più fragili e a rischio della nostra società, perché il tema del rispetto dei diritti umani deve necessariamente riguardare ciascuno di noi. Crediamo, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, che anche l’ultimo tra gli ultimi abbia diritto a non veder violati i suoi diritti umani. 

Ci vediamo sabato!

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