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Cucchi, 18 ottobre: l’agonia

Stefano Cucchi
 

Alle 8:30 del 18 ottobre l’infermiera Spencer Silva entra nella cella 16 per la colazione e la somministrazione della terapia anticoagulante. Stefano è avvolto nelle lenzuola, come in un sudario.

Nel ricordo della Corbi, Stefano rifiuta l’applicazione di una pompa antalgica.
Il pomeriggio di quella domenica trascorre nel silenzio.

Nella danza dei ricordi, nella genuinità o meno delle parole di chi aveva incrociato, toccato o anche soltanto ignorato il Corpo di Stefano durante i cinque giorni del suo calvario nell’ospedale Sandro Pertini, aveva preso forma un canovaccio feroce. In cui le parole sembravano regolarmente un passo indietro, a tratti persino insensate, rispetto all’oggetto della loro descrizione. Prosciugate di ogni umanità, la burocrazia della detenzione e quella della cura avevano fatto di un Corpo un oggetto.

tratto da “Il Corpo del reato”, Carlo Bonini, Edizioni Feltrinelli, 2016.

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